Il viaggio in treno mi ha sempre affascinato: le stazioni, la gente, gli scompartimenti in cui si improvvisavano salotti in cui parlare di politica, della famiglia, del lavoro e, perché no, anche dei viaggi in treno.
Ho avuto la grande fortuna di vivere gli ultimi anni della trazione a vapore in Italia e di aver conosciuto tanti “maestri” come vengono ancor oggi chiamati i macchinisti dei treni, per la loro capacità di trasmettere conoscenza ed esperienza nel portarsi dietro qualche centinaia di tonnellate di ferro rotolante in sicurezza e, il più delle volte, in orario. Ma ho anche conosciuto gli altri ferrovieri che fanno viaggiare dal 1839 questo orologio che sono le ferrovie italiane: capistazione, capitreno, manovratori e casellanti al lavoro con ogni tempo, fosse caldo torrido o gelo; non dimentico ovviamente gli ingegneri che però considero prima di tutto istruttori macchinisti e dirigenti movimento.